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Assicurazione sul prestito: cosa copre e quando serve

Tempo di lettura: 3 minuti L’assicurazione sui prestiti è una polizza che tutela sia il beneficiario del prestito che la banca che ha concesso il finanziamento.

Tempo di lettura: 3 minuti

Contenuti aggiornati a Giugno 2022

Molti prestiti (prestiti personali, cessione del quinto o mutui) prevedono la stipula di una assicurazione che tuteli il cliente e la banca da improvvisi problemi.

L’assicurazione sui prestiti impedisce che improvvisi problemi del soggetto beneficiario del prestito o del mutuo (problemi finanziari, di malattia o addirittura la morte) abbiano ripercussioni pesanti sulla sua famiglia, tutelando allo stesso tempo l’istituto finanziario che ha concesso il finanziamento.

La copertura assicurativa sul credito permetterà al mutuatario o al beneficiario del prestito e alla sua famiglia di mantenere gli impegni finanziari assunti e di salvaguardare il proprio patrimonio e fungerà da garanzia per la banca o per l’istituto finanziario che concede il prestito.

Che cos’è l’assicurazione sul prestito?

L’assicurazione sul prestito è una polizza che viene stipulata tra compagnia assicurativa, società di credito e soggetto che richiede il finanziamento. Si tratta di una copertura molto importante che, in taluni casi, diventa obbligatoria per legge.

Come anticipato poc’anzi questa assicurazione è una polizza che tutela debitore e ente creditizio qualora sopravvenisse l’impossibilità di restituire la somma ricevuta tramite un finanziamento. Di norma questa polizza non è obbligatoria sebbene esistano una serie di casi per i quali tale assicurazione diventa di fatto inevitabile. 

Per esempio la polizza sul prestito è obbligatoria nei casi di Cessione del Quinto dove questa copre il decesso o la perdita di lavoro del beneficiario del prestito. In assenza di tale polizza l’istituto di credito non potrà recuperare il capitale investito tramite la compagnia assicurativa e, pertanto, si rivarrà sui diretti eredi di chi ha contratto il prestito ed è insolvente. 

Né consegue che, anche laddove non sia obbligatoria, la polizza costituisca un’importante forma di tutela per chi si impegna con un finanziamento.

Prima di stipulare un’assicurazione di questo tipo, tuttavia, raccomandiamo di leggere tutte le indicazioni sul contratto per evitare di dover pagare somme che non erano preventivate. Per esempio sarebbe meglio evitare la cosiddetta clausola di rivalsa, quella per cui la compagnia che paga le rate per un insolvente chiederà allo stesso di restituire il denaro anticipato. 

Quanto costa l’assicurazione sul prestito?

Il costo dell’assicurazione sul prestito varia in base a molteplici fattori. Tra questi c’è sicuramente quello dell’età e del sesso del richiedente che influenzerà le tabelle assicurative di aspettative di vita. 

Le banche e gli istituti di credito, per legge, sono tenuti a presentare al cliente almeno due preventivi di polizze vita e lavoro che siano alternativi a quello proposto dalla compagnia convenzionata con gli stessi. 

Quindi il cliente ha sempre facoltà di rifiutarli e di proporre una polizza vita o lavoro scelta personalmente qualora la ritenga più conveniente. L’obiettivo, difatti, è sempre quello di avere una tutela adeguata sia per il cliente che per chi eroga il finanziamento. 

Nei prestiti che non contemplano la polizza e che vengono rimborsati tramite rate mensili stabilite dal contratto l’assicurazione è facoltativa ma vivamente consigliata. Difatti si tratta di una soluzione da non sottovalutare, soprattutto per chi chiede somme importanti e ha un piano di ammortamento di lunga durata. 

La polizza, infatti, risolve alla radice l’eventualità dell’insolvenza perché si sostituisce al debitore ed evita protesti, segnalazioni come cattivi pagatori e altre spiacevoli c conseguenze che pregiudicheranno l’accesso futuro al credito. 

Cosa copre l’assicurazione per la Cessione del Quinto?

L’assicurazione sul Prestito è obbligatoria per la Cessione del Quinto ed è uno strumento che tutela sia chi concede il prestito che chi lo riceve. Questa è prevista dalla legge e, pertanto, è obbligatoria come previsto dall’articolo 54 del Decreto 180 del Presidente della Repubblica. Tale normativa obbliga l’inclusione nei finanziamenti con Cessione del Quinto della polizza che copra il caso morte e quello di perdita dell’impiego. 

Questa polizza copre in modo differente le situazioni di lavoratori dipendenti e pensionati. Per i primi la polizza è un’assicurazione vita e lavoro che copre per intero il debito residuo del contraente. Tale strumento protegge la famiglia del deceduto esonerandola dall’obbligo di restituire il prestito erogato. 

Quella sulla perdita del lavoro, invece, è correlata alla perdita dell’impiego ma solo per motivi non imputabili alla volontà del dipendente. Quindi restano esclusi dalla copertura i licenziamenti per giusta causa e le dimissioni volontarie. Ovviamente tale polizza è inclusa nel TAEG della Cessione del Quinto ed è sempre proposta dall’istituto a cui ci rivolgiamo attraverso convenzioni con compagine assicurative convenzionate. 

Come si richiede il rimborso per l’assicurazione sul prestito?

C’è un caso molto particolare che riguarda i casi in cui questo viene estinto anticipatamente. In pratica quando viene formulato il piano di ammortamento per la restituzione del prestito il debitore pagherà il premio assicurativo incluso nella rata. 

Tuttavia se il debitore estinguerà anticipatamente il prestito verrà a mancare il motivo per cui la polizza è stata pagata. Giusto? Ebbene l’IVASS (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) ha chiarito che in questi casi i premi non goduti debbano essere automaticamente rimborsati all’estinzione del prestito. Teoricamente il cliente non dovrebbe contattare la compagnia per farne richiesta perché tale restituzione dovrebbe essere automatica

Nei contratti devono essere sempre indicate le modalità di calcolo della quota premio che può essere rimborsata così come devono essere chiariti gli importi che, invece, non verranno rimborsati in quanto considerati “spese amministrative”. 

Infine le regole chiarite dall’IVASS ed in vigore dal 2015 hanno una valenza retroattiva, ovvero devono essere applicate ai contratti di prestito stipulati negli anni precedenti all’arrivo di tale norma.