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Anticipo TFS: come funziona e chi può richiederlo

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La piattaforma di richiesta anticipo TFS e TFR dei lavoratori statali che vanno in pensione è online. In questa piattaforma predisposta dalla Funzione Pubblica, il primo step è riservato ad enti erogatori e banche.

Il portale – ha chiarito la ministra della PA Fabiana Dadone – è in fase di completamento. A breve, verrà aggiornato l’elenco degli enti erogatori e degli istituti di credito che aderiscono.

Al momento sul portale, per richiedere l’anticipo TFS , sono presenti 3 sezioni: Richiedenti, Enti erogatori e Istituti di credito.

Quando Enti erogatori e banche saranno operativi online, i lavoratori che hanno cessato l’attività lavorativa potranno procedere con la richiesta dell’anticipo senza dover aspettare 24 mesi. L’anticipo è stabilito fino ad un importo massimo di 45.000 euro, al lordo di interessi.

Oltre a questa piattaforma, in via di sviluppo, esistono però altre soluzioni per richiedere l’anticipo TFS presso altre finanziarie che, in alcuni casi, possono fornire un importo anche maggiore.

Ora però vediamo come funziona il portale e come fare domanda?

Anticipo TFS: come funziona

La piattaforma per la richiesta dell’anticipo TFS e TFR è una soluzione prevista dal decreto 4/2019.

Il portale serve a velocizzare la procedura burocratica in favore dei dipendenti pubblici in procinto di accedere alla pensione con quota 100, pensione di vecchiaia o pensione anticipata.

Il decreto attuativo, pubblicato in GU e sottoscritto con Abi, consente agli statali prossimi alla pensione di ottenere subito un anticipo fino a 45.000 euro senza attendere i tempi ordinari.

In genere, gli statali devono attendere 24 mesi. In caso di pensione anticipata con Quota 100 l’attesa potrebbe arrivare a 5 anni, che sale a 8 anni per il pagamento completo di un TFS superiore a 100mila euro.

Il tasso applicato è stabilito ai sensi dell’art. 4 dell’Accordo quadro senza commissioni aggiuntive o altri oneri.

Il sito consentirà agli interessati di calcolare anche la decorrenza del Tfs/Tfr.

Anticipo TFS: come fare domanda

La ministra della Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone sulla sua pagina Facebook ha fornito le istruzioni per dar modo ai dipendenti pubblici di richiedere l’anticipo TFS per la pensione.

Ecco i passaggi per procedere:

  1. l’interessato richiede all’ente erogatore (ad esempio, l’INPS) la certificazione del diritto all’anticipo;
  2. l’ente erogatore, una volta verificati i requisiti, rilascia entro 90 giorni dalla ricezione della domanda la certificazione con l’importo erogabile;
  3. una volta ottenuta la certificazione, l’interessato presenta la domanda di anticipo TFS alla banca allegando insieme alla certificazione alcuni documenti come dichiarazione sullo stato di famiglia, numero di c/c intestato per l’accredito, modello di richiesta, eventuale importo dell’assegno per l’ex coniuge, ecc.;
  4. la banca comunica la presentazione della richiesta e l’accettazione della proposta di anticipo all’ente erogatore;
  5. l’INPS o altro ente erogatore, dopo aver effettuato le necessarie verifiche, comunica alla banca entro 30 giorni la presa d’atto del contratto concluso;
  6. a questo punto, la banca, entro 15 giorni dalla data di efficacia del contratto, accrediterà l’importo sul c/c del dipendente statale.

La richiesta di certificazione del diritto all’anticipo TFS/TFR

Non appena saranno disponibili sul portale le informazioni su Enti erogatori e banche aderenti, il dipendente statale potrà richiedere all’ente di sua competenza la certificazione del diritto all’anticipazione.

Se l’ente erogatore è l’INPS, bisognerà presentare la domanda in base alle istruzioni fornite nel portale dell’Istituto.

Se il trattamento viene erogato dalla propria amministrazione, bisognerà richiedere la certificazione su indicazioni del proprio datore di lavoro.