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Detrazioni penale sul mutuo

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Rispondiamo oggi ad un quesito di grande importanza sul mondo dei mutui. In molti negli ultimi mesi si trovano nella necessità di dover estinguere il debito verso la banca contratto con il rapporto di mutuo e vogliono sapere se è possibile detrarre dalla dichiarazione dei redditi le spese affrontate per pagare la penale che le banche fissano nei casi di estinzione anticipata del mutuo.
Ma perchè bisogna pagare una penale per estinguere il mutuo? La penale serve per coprire le eventuali aentrate che la banca aveva pianificato di avere con il finanziamento che vi aveva erogato, per la durata prevista dal contratto. Tuttavia, a partire dal 2 febbraio 2007, le spese sono state annullate per tutti coloro che hanno un prestito con banche per l’acquisto della prima casa; a partire dal 3 aprile 2007, invece non ci sono spese per penale con banche o altri istituti mutuanti per l’acquisto o la ristrutturazione di unità immobiliari, adibite ad abitazione o allo svolgimento della propria attività economica o professionale (studio, negozio, …) da parte di persone fisiche (famiglie, lavoratori autonomi, professionisti, …).
La penale di estinzione anticipata è il costo che si deve pagare all’ente erogante per poter estinguere, prima della scadenza stabilita contrattualmente, tutto o parte del capitale finanziato. Con la Legge 40/2007, però, sono ora previsti numerosi casi di applicazione ridotta o di azzeramento di tale onere.
Ecco due esempi di mutui stipulati prima del 2 febbraio 2007 in modo da poter capire quale sia l’entità della spesa che andremo ad affrontare nel caso di estinzione anticipata: • nel caso di un mutuo a tasso variabile, se il capitale rimasto da rimborsare ammonta a 50.000 euro, l’estinzione anticipata comporta il pagamento di una penale massima di 250 euro (ossia lo 0,50% del capitale residuo);
• nel caso di un mutuo a tasso fisso contratto a partire dall’1/1/2001, se il capitale rimasto da rimborsare ammonta a 50.000 euro, la penale massima è pari a 950 euro (ossia l’1,90% del capitale residuo).
Veniamo finalmente a rispondere alla domanda principale che ci eravamo posti, ovvero se è possibile detrarre dalle tasse le spese affrontate per la estinzione. La risposta è positiva, ovvero è possibile detrarre dalle tasse tali spese (sia interessi passivi che oneri accessori), considerando tuttavia una serie di fattori che devono essere rispettati, come l’uso dell’immobile come prima casa, l’aver preso il finanziamento per la ristrutturazione dell’immobile etc.
Gli oneri che possono essere portati in detrazione sono: •l’onorario del notaio per la stipula del contratto di mutuo ipotecario; •le spese di perizia; •le spese di istruttoria; •la commissione richiesta dagli istituti di credito per la loro attività di intermediazione; •la provvigione per scarto rateizzato nei mutui in contanti; •la penalità per anticipata estinzione del mutuo; •le quote di rivalutazione dipendenti da clausole di indicizzazione; •le perdite su cambio, per i mutui contratti in valuta estera; •l’imposta per l’iscrizione o la cancellazione della garanzie relativa all’ipoteca;
•l’imposta sostitutiva sull’importo totale che ci è stato finanziato.
Il vantaggio fiscale è un elemento di cui tener conto nella valutazione del costo complessivo del mutuo: è però senz’altro opportuno farsi consigliare dal notaio di fiducia, o da un esperto fiscalista, per orientarsi correttamente nell’intricata rete delle condizioni e dei limiti alla detrazione.