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Mutui a tasso variabile più convenienti

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La notizia è vera ed è di oggi. Possono tirare un sospiro di sollievo tutti coloro che hanno stipulato un mutuo a tasso variabile. Per la prima volta da oltre un anno l’ Euribor a tre mesi, il tasso che le banche applicano fra loro per i prestiti trimestrali e che è l’indicatore di riferimento per indicizzare i mutui a tasso variabile, è sceso sotto l’1%, cioè il costo del denaro fissato dalla Bce. Nello specifico l’indice è sceso allo 0,997%, ai minimi dallo scorso gennaio 2011 (European Banking Federation).
Da 48 giorni l’Euribor scende, a testimonianza di rinnovato clima di fiducia a livello interbancario. L’intervento della Bce con l’operazione Ltro (le maxi aste a 36 mesi all’1%) ha fermato la crisi di liquidità innescata dall’aggravarsi, a fine 2011, della crisi dei debiti sovrani dell’Eurozona. Gli effetti di questa mossa senza precedenti si sono visti sul mercato dei titoli di stato, con l’abbassamento degli spread di Italia e Spagna ma anche, appunto, sul tasso Euribor.
L’indicatore di riferimento per i mutui a tasso variabile ha iniziato la sua discesa all’indomani della prima maxi-asta Bce del 21 dicembre 2011 quando si attestava all’1,416 per cento per scendere ieri sotto l’1 per cento. Da inizio anno il ribasso è stato del 26,47 per cento. L’Euribor a tre mesi è tornato sui livelli di un anno fa, quando viaggiava intorno all’1 per cento. L’andamento dell’indicatore nel corso del 2011 mostra una stretta correlazione alla crisi dei debiti sovrani dell’Eurozona. Dal mese di marzo l’indice ha iniziato a salire per arrivare ai massimi (oltre l’1,6%) a luglio, per poi scendere gradualmente mantenendosi comunque sempre sopra la soglia dell’1,4 per cento.
In prospettiva la discesa del tasso di riferimento dei mutui a tasso variabile è destinata a continuare. Almeno questo è l’orientamento che emerge a quardare i futures. Il contratto sull’Euribor a tre mesi in scadenza a giugno ieri si è attestato a quota 75 punti base. Una buona notizia quindi per chi ha contratto un mutuo a tasso variabile che dovrebbe vedersi alleggerire la rata mensile
La discesa dell’Euribor è un segnale della ritrovata fiducia tra gli istituti di credito nel prestarsi denaro a vicenda. Un altra indicazione in questo senso è emersa anche da un altro dato molto seguito dagli addetti ai lavori per tastare il polso del mercato interbancario: lo spread tra l’Euribor e l’Ois (overnight indexed swap). Questo scarto misura sostanziamente il rischio di credito. Detto in termini più semplici, il premio che le banche vogliono vedersi riconosciuto per prestarsi denaro l’un l’altra. Ieri questo differenziale, che a novembre 2011 era a quota 90 punti base, è sceso a 64,9, ai minimi dallo scorso 31 di agosto. Determinante in questo senso è stata l’asta Ltro della Bce da 489 miliardi di euro dello scorso 21 dicembre. Gli operatori poi attendono con particolare interesse la prossima in programma domani.
(Fonte Sole24Ore)