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Mutuo tasso fisso, variabile o a due tipi di tasso?

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29 dicembre 2010 One Comment
Mutuo tasso fisso, variabile o a due tipi di tasso? E’ una delle domande più diffuse all’intenro del mondo dei mutui per la casa.
Le differenze nonchè le motivazioni alla base della scelta di una tipologia di tasso piuttosto che un’altra sono davvero tante ma dipendono sopratutto dalla nostra avversità al rischio ovvero dalla nostra ricchezza attuale e prospettica.
Ma entriamo nel dettaglio.
Il Mutuo a tasso fisso Rimangono fissi per tutta la durata del mutuo sia il tasso di interesse sia l’importo delle singole rate. Lo svantaggio è non poter sfruttare eventuali riduzioni dei tassi di mercato. Il tasso fisso è consigliabile a chi vuole essere certo, sin dal momento della firma del contratto, della misura del tasso, degli importi delle singole rate, e dell’ammontare complessivo del debito da restituire, indipendentemente dalle variazioni delle condizioni di mercato. Sul mercato ci sono varie banche che offrono questo tipo di prestito. Scegliete con sempre con cura.
Il Mutuo a tasso variabile
Rispetto al tasso iniziale, il tasso di interesse può variare, con cadenze prestabilite, secondo l’andamento di uno o più parametri di indicizzazione fissati nel contratto. Il rischio principale è l’aumento imprevedibile e consistente dell’importo o del numero delle rate. Il tasso variabile è consigliabile a chi vuole un tasso sempre in linea con l’andamento del mercato e può sostenere eventuali aumenti dell’importo delle rate.
Il Mutuo a “due tipi di tasso” (o a Rata Costante)
Questa particolare forma di mutuo è suddiviso in due parti: una con il tasso fisso, una con il tasso variabile. Il doppio tasso è consigliabile a chi preferisce una soluzione intermedia tra il tasso fisso e il tasso variabile, equilibrando vantaggi e svantaggi di ciascuno. Il mutuo è “a rata costante” e presenta rate di mutuo uguali per tutta la durata del finanziamento.
Tra i principali rischi del mutuo a “rata costante”, va tenuto presente il rischio derivante dall’impossibilità di beneficiare delle eventuali fluttuazioni dei tassi al ribasso per le prime 120 rate e il rischio derivante dalla variazione del tasso di interesse, in aumento rispetto al tasso di partenza dovuta a variazioni del parametro di indicizzazione (Euribor) per le rate successive, che può influire sulla durata.
Quale scegliere? Come abbiamo detto in precedenza la scelta di un tasso o di un altro dipende essenzialmente dalla nostra percezione del rischio che si traduce nella nostra forza reddituale attuale o prospettica. In poche parole se pensiamo che il nostro reddito in futuro possa crescere in maniera evidente, possiamo sopportare la scelta di un tasso variabile in quanto non abbiamo problemi qualora i tassi di interesse a breve con il quale si calcola tale tasso, aumentino.
Il fisso invece viene consigliato a chi non vuole pensare ad un innalzamento della rata, anche se probabilmente in tutta la durata del piano di ammortamento dovrà pagare delle somme leggermente maggiori.
crescita tasso variabile rispetto al fisso